Domande frequenti sull’intervento di sostituzione del ginocchio

Conformis

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Qual è il materiale di cui è costituito l’impianto?

I nostri impianti sono realizzati in cobalto-cromo-molibdeno, un metallo standard utilizzato negli impianti ortopedici. Gli inserti tibiali e rotulei sono realizzati in polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE) o in UHMWPE ad alta reticolazione con infusione di vitamina E (solo iTotal).

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Quanto costa un intervento di sostituzione totale del ginocchio?

Le procedure di artroplastica del ginocchio che prevedono l’impiego dei nostri impianti godono di una copertura totale o parziale da parte di Medicare e delle più importanti compagnie assicurative, con lo stesso codice di rimborso assicurativo degli impianti di ginocchio standard delle aziende concorrenti. Per informazioni specifiche sui costi e la copertura, consulta un chirurgo che usa la tecnologia Conformis.

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È disponibile un ginocchio da donna?

I nostri impianti eseguiti previa navigazione (Identity ImprintTM) sono stati progettati sulla base dei dati di scansioni TAC avanzate da circa 85.000 pazienti Conformis reali. Circa la metà di essi sono donne, ciò significa che viene presa in considerazione anche l’anatomia femminile. Per quanto riguarda l’opzione di impianto personalizzato (iTotal® Identity), poiché progettiamo il tuo ginocchio solo per te, non facciamo deduzioni sull’anatomia femminile partendo da quella maschile. Prendiamo in considerazione semplicemente il tuo ginocchio.

Anatomia del ginocchio

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Quali sono i componenti del ginocchio?

L’articolazione del ginocchio è costituita da tre ossa: il femore (osso della coscia), la rotula (patella) e la tibia (osso dello stinco). Può essere suddivisa in tre compartimenti: compartimento mediale, ovvero il lato del ginocchio più vicino al centro del corpo; compartimento laterale, il lato del ginocchio rivolto verso l’esterno del corpo; compartimento femoro-rotuleo, l’area posizionata dietro la rotula.

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Che cos’è la cartilagine?

L’estremità di ciascun osso del ginocchio è ricoperta da uno strato di tessuto liscio, lucido ed elastico denominato cartilagine articolare. La cartilagine protegge le ossa consentendo un agevole scorrimento dell’articolazione. Funge anche da ammortizzatore. La cartilagine non presenta nervi né vasi sanguigni. Se viene danneggiata o lesionata, può risultare difficile che guarisca o si ripari da sé.

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Cosa sono i legamenti?

I legamenti del ginocchio collegano le ossa, mentre i muscoli e i tendini coadiuvano la forza, la stabilità e il movimento. I legamenti includono il legamento crociato anteriore, denominato anche LCA, il legamento crociato posteriore (LCP), il legamento collaterale mediale (LCM) e il legamento collaterale laterale (LCL). La salute e la stabilità dei legamenti possono essere importanti fattori determinanti nella scelta di un’opzione chirurgica rispetto a un’altra.

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Cosa sono i menischi?

Nella parte superiore della tibia sono presenti due porzioni di cartilagine a forma di mezzaluna denominate menischi. Questi cuscinetti, uno interno e uno esterno, servono a distribuire il peso mentre si cammina, si sta in piedi e ci si muove. La loro forma specializzata aiuta anche a mantenere la stabilità e la conformazione del profilo del femore.

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Cosa sono i condili?

I condili sono prominenze arrotondate situate all’estremità di un osso, molto spesso importanti per l’articolazione con un altro osso. I condili di ogni individuo hanno forma e dimensioni uniche.

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Che cos’è una sostituzione parziale del ginocchio?

Un intervento di sostituzione parziale del ginocchio preserva la porzione del ginocchio non danneggiata dall’artrite e il chirurgo tratta solo i compartimenti coinvolti.

L’osteoartrite

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Che cos’è l’osteoartrite?

In un ginocchio sano, le estremità del femore, della tibia e della rotula sono ricoperte da uno strato di cartilagine articolare. Questa cartilagine funge da cuscinetto e fornisce una superficie liscia e lucida per il movimento del ginocchio. Col passare degli anni, le ginocchia sono sottoposte a grandissimi sforzi. In alcune ginocchia, la cartilagine può iniziare a fratturarsi o usurarsi. Se l’usura diventa significativa, lo sfregamento dell’osso esposto può causare un dolore invalidante. Questa condizione è denominata osteoartrite (OA) e colpisce milioni di individui in tutto il mondo.

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Quali sono le cause dell’osteoartrite nel ginocchio?

L’OA è considerata una malattia progressiva ma le cause esatte che la determinano non sono ancora completamente chiarite. L’OA è molto comune dei soggetti adulti che hanno superato i 50 anni, ma la condizione può colpire anche giovani adulti. Si considerano a rischio anche i soggetti con anamnesi di lesioni pregresse al ginocchio, o che hanno sottoposto le ginocchia a sforzi eccessivi legati all’attività fisica o al sovrappeso.

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Quali sono i sintomi dell’osteoartrite nel ginocchio?

I sintomi dell’OA al ginocchio comprendono:

• Dolore durante il movimento
• Indolenzimento
• Rigidità, generalmente dopo periodi di inattività
• Mancanza di flessibilità e incapacità di compiere un’escursione articolare completa
• Sensazione di scricchiolio
• Speroni ossei, ovvero piccole protuberanze

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Quali sono le opzioni di trattamento per l’osteoartrite nel ginocchio?

Non esistono cure note per l’osteoartrite del ginocchio, tuttavia sono disponibili numerose altre opzioni di trattamento da discutere insieme al proprio medico, tra cui:

• Cambiamenti nello stile di vita come perdita di peso, esercizio fisico o fisioterapia
• Farmaci antinfiammatori (FANS) da banco
• Corticosteroidi (infiltrazioni di antinfiammatori al ginocchio)
• Viscosupplementazione (infiltrazioni di acido ialuronico o di liquido lubrificante per l’articolazione)
• Intervento di sostituzione dell’articolazione o artroplastica

Prima dell’intervento

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Cosa chiedere al chirurgo prima di un intervento di sostituzione del ginocchio?

Per informazioni sulle opzioni di trattamento, i potenziali rischi, il post-intervento e su come pianificarlo, rivolgersi al proprio medico. Informazioni specifiche sono disponibili qui.

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Perché devo sottopormi a una TAC?

La TAC è uno strumento diagnostico che consente al chirurgo di valutare l’andamento del trattamento per il tuo ginocchio. I dati acquisiti con la TAC vengono utilizzati per creare un modello 3D del ginocchio, che a sua volta serve a progettare il tuo sistema di impianto del ginocchio su misura (in circa 6 settimane) o per selezionare la misura migliore dell’impianto da eseguire previa navigazione (in circa 3 settimane). I dati di scansione avanzati consentono inoltre di creare il tuo piano chirurgico personalizzato oltre a uno strumentario chirurgico realizzato con stampa 3D.

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Con che urgenza devo sottopormi alla TAC?

Si consiglia di prenotare l’appuntamento per la TAC quanto prima possibile. Se si risulta idonei a ricevere un impianto personalizzato del ginocchio, questo potrà essere progettato solo al ricevimento delle immagini della TAC. Se si risulta idonei a ricevere un impianto del ginocchio da eseguire previa navigazione, anche in questo caso la scelta della misura, il piano chirurgico personalizzato e lo strumentario chirurgico personalizzato realizzato con stampa 3D dipendono dalla TAC.

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Posso rivolgermi a un centro di diagnostica per immagini?

Il chirurgo suggerirà un centro di diagnostica per immagini che sia qualificato all’esecuzione di scansioni TAC in grado di acquisire le immagini necessarie per progettare l’impianto su misura.

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Quanto dura la TAC?

L’appuntamento per la TAC normalmente dura 45-60 minuti. È sempre una buona idea dedicarvi più tempo di quello necessario e arrivare in anticipo per garantire che la scansione possa iniziare puntualmente.

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Quanto tempo ci vuole tra la data della TAC fino al completamento di tutte le operazioni preliminari per l’esecuzione della procedura?

Se si sceglie l’opzione di impianto personalizzato, dal momento in cui Conformis riceve l’ordine e la TAC sono necessarie 6 settimane per sviluppare e consegnare l’impianto alla struttura sanitaria prima della data dell’intervento.

Se si sceglie l’opzione di impianto da eseguire previa navigazione, il tempo necessario per scegliere la misura ottimale dell’impianto, realizzare la stampa 3D dello strumentario chirurgico, produrre un piano chirurgico personalizzato e consegnare il tutto alla struttura sanitaria in un kit confezionato in una scatola chirurgica sterile è di circa 3 settimane.

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Come posso prepararmi per l’intervento?

Può essere utile indicare qualcuno come “assistente” principale. Questa persona sarà presente il giorno dell’intervento, aiuterà a portare gli oggetti personali e rimarrà in contatto con gli amici o gli altri membri della famiglia durante e subito dopo l’intervento. L’assistente principale potrà rivelarsi utile anche dopo l’intervento (ossia, offrendo un passaggio in macchina per tornare a casa e assistenza nelle visite mediche di controllo, nella fisioterapia e nel portare a termine piccoli lavori domestici).

Può inoltre essere utile completare quanti più lavori di routine e/o commissioni possibile prima dell’intervento. La preparazione della casa rimuovendo pericoli di inciampo come tappeti e lo spostamento dell’alloggio al piano terra faciliterà la riabilitazione.

Prima del giorno dell’intervento, è bene preparare una piccola valigia con vestiti comodi e gli accessori da toeletta necessari. In alcuni casi si potrebbe rimanere in ospedale da 1 a 3 giorni. È opportuno verificare insieme al chirurgo i tempi presunti di permanenza in ospedale in modo da preparare un bagaglio adeguato.

Il giorno dell’intervento

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Quanto durerà l’intervento?

L’intervento chirurgico al ginocchio è diventato una procedura molto comune. Una sostituzione totale del ginocchio può richiedere 60-90 minuti per il completamento. È utile consultare il chirurgo per conoscere le sue aspettative relative all’intervento.

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Cosa avviene durante l’intervento?

Dopo il ricovero e prima dell’intervento vero e proprio, viene applicata una linea endovenosa che serve per somministrare gli antibiotici e l’anestesia. L’intervento vero e proprio implica una sottile incisione sul ginocchio che consente al chirurgo di avere accesso ai compartimenti interessati. Il chirurgo posiziona lo strumentario chirurgico personalizzato sul femore (osso della coscia) e sulla tibia (osso dello stinco) per agevolare la procedura. Gli impianti di ginocchio vengono quindi cementati in posizione e l’incisione viene chiusa.

Dopo l’intervento

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Cosa aspettarsi dopo un intervento di sostituzione del ginocchio?

Dopo l’intervento, ci si concentrerà sul recupero postoperatorio e la riabilitazione. Svolgere esercizi per l’escursione articolare durante la fisioterapia è particolarmente importante per impedire che il tessuto cicatriziale vada a limitare la flessibilità della nuova articolazione. Ulteriori informazioni sono disponibili qui.

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Per quanto tempo avrò dolore al ginocchio dopo l’intervento?

Ogni caso è differente, quindi è bene seguire i consigli del chirurgo in merito agli analgesici e alla fisioterapia da utilizzare.

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Dopo quanto sarò in grado di camminare?

In base al livello di tolleranza del dolore, si dovrebbe essere in grado di camminare già qualche ora dopo l’intervento. Potrebbero essere forniti un tutore per il ginocchio e/o ausili come stampelle o un deambulatore.

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Dovrò indossare un tutore per la gamba?

Il chirurgo determinerà se sarà o meno necessario indossare un tutore. In caso affermativo, probabilmente il tutore dovrà essere indossato per non più di due settimane, in base al protocollo per il sostegno del peso consigliato dal chirurgo.

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Sarò in grado di guidare dopo l’intervento?

In seguito all’intervento, si potrebbe non avere il controllo completo della gamba, necessario per azionare i pedali del freno e dell’acceleratore. Come precauzione di sicurezza, il chirurgo può consigliare di astenersi dalla guida per qualche giorno.

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Quando posso tornare al lavoro?

Il rientro al lavoro dipenderà dalle necessità lavorative e dalla resistenza individuale. Normalmente, i pazienti tornano al lavoro d’ufficio nel giro di due o tre settimane; per le mansioni che obbligano a stare in piedi per tempi più lunghi, può essere necessario prolungare il periodo di recupero postoperatorio.

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Dovrò prendere qualche farmaco dopo l’intervento?

Il chirurgo può prescrivere farmaci per controllare il dolore dopo l’intervento e/o un’aspirina rivestita per prevenire la formazione di coaguli di sangue. È importante consultare il proprio medico prima di assumere farmaci non prescritti.

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Quale cura sarà necessaria per l’incisione?

Dopo l’intervento, è importante mantenere l’incisione coperta con una medicazione pulita. Il chirurgo suggerirà di prestare attenzione mentre si fa il bagno per mantenere asciutta l’incisione. Si consiglia l’utilizzo di bendaggi impermeabili. Se durante il recupero postoperatorio si notano cambiamenti nell’incisione come gonfiore o drenaggio, contattare il chirurgo.

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È normale avere febbre in seguito all’intervento?

Subito dopo l’intervento, si potrebbe avere una leggera febbre (fino 38,3 °C). È importante contattare il medico se la temperatura supera i 38,3 °C o dura più

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Dovrò sottopormi a fisioterapia?

Il chirurgo è in grado di stabilire la frequenza con cui si dovrà svolgere la fisioterapia. In molti casi, la fisioterapia viene prescritta per evitare l’accumulo di tessuto cicatriziale, aiutare a recuperare il normale movimento articolare, rafforzare l’articolazione e i muscoli circostanti, alleviare il dolore e il gonfiore e favorire una buona circolazione sanguigna. In ogni caso, per un recupero postoperatorio immediato si presterà attenzione a proteggere il ginocchio, ridurre al minimo i disagi e garantire un rapido ritorno al movimento. Dopodiché, il chirurgo prescriverà una serie di semplici esercizi per favorire il recupero postoperatorio e rafforzare il ginocchio.

L’azienda

L’obiettivo di Conformis è alleviare il dolore del paziente, grazie a una sostituzione del ginocchio personalizzata, in modo che possa riprendere le attività quotidiane il più presto possibile.

Chi siamo

Esperienze reali

Guarda queste testimonianze video sulle protesi di ginocchio, rilasciate da pazienti reali, per scoprire di più sulle loro esperienze di intervento chirurgico e recupero postoperatorio.

Storie di pazienti reali